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Bonus ristrutturazione, ecco le nuove aliquote e le nuove scadenze

La Legge di Bilancio 2025, resa nota il giorno 24 ottobre 2024, ridisegna le detrazioni delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.

Si tratta, lo ricordiamo, della prima bozza di Manovra 2025, appena arrivata alla Camera per iniziare l’iter parlamentare, che subirà molte modifiche prima di giungere alla sua forma definitiva.

La bozza di Legge di Bilancio 2025 prevede un trattamento diverso, con aliquote differenti, tra abitazione principale (prima casa) e abitazione non principale.

Prima casa e altre case: 50%, 36% e 30%

Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sulla prima casa si prevede di mantenere nel 2025 una aliquota del 50% e un tetto di spesa di 96.000 euro (le stesse condizioni vigenti oggi). Nel 2026 e 2027 però l’aliquota è destinata a scendere al 36% mentre il tetto di spesa resta a 96.000 euro.

Per le abitazioni non adibite a prima casa, il décalage comincerà nel 2025, con la riduzione della percentuale di detrazione al 36%. Nel 2026 e 2027 l’aliquota di detrazione scenderà ancora fino a quota 30%. Il tetto di spesa resta a 96.000 euro. 

Bonus ristrutturazione dal 2028: aliquota al 30%

Trascorsi questi 3 anni con aliquote differenziate e tetto di spesa maggiorato, nei successivi 6 anni – dal 2028 al 2033 – per tutti i lavori, sia su prima casa che su altre abitazioni, l’aliquota sarà del 30% e il tetto di spesa scenderà a 48.000 euro (salvo, ovviamente, modifiche e proroghe che potranno essere decise nel frattempo).  

C’è però una novità per i tetti di spesa: dal prossimo anno, per i contribuenti con i redditi più alti, l’ammontare delle detrazioni fiscali, sarà “personalizzato”.

Un altro articolo della Legge di Bilancio, infatti, prevede che, fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, le spese detraibili complessivamente considerate saranno ammesse a detrazione fino a un ammontare calcolato tenendo conto del numero di figli e della presenza di figli con disabilità. 

Bonus ristrutturazione 2025, a cosa si applica

Ricordiamo che il bonus ristrutturazione è la detrazione Irpef delle spese sostenute per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia delle unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Per i lavori sulle parti comuni di edifici residenziali, è incentivata anche la manutenzione ordinaria. 

  • Sono esempi di manutenzione straordinaria l’installazione di ascensori, il rifacimento di scale e recinzioni, gli interventi di risparmio energetico, la sostituzione di infissi.
  • Per restauro e risanamento conservativo si intende, ad esempio, l’adeguamento delle altezze dei solai, l’apertura di finestre.
  • Esempi di ristrutturazione edilizia sono, invece, la demolizione e ricostruzione dell’edificio, la modifica della facciata, la realizzazione di mansarde e balconi, l’apertura di porte e finestre, nuovi servizi igienici che ampliano la volumetria.
  • Infine, rientrano nella manutenzione ordinaria (agevolabile dal bonus ristrutturazione solo sulle parti comuni degli edifici), il rinnovo e la sostituzione delle finiture degli edifici, le opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage. 
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